oggi in piscina col bimbo posseduto da 1000 demoni (sono mille le espressioni facciali che riesce a Fare in un minuto), ho imparato l'arte del Placcaggio, dello Stringimento di Polsi, della Noncuranza alle Urla e del Contenimento Fisico. Sono un ottimo educatore, tiè.
La stanchezza tuttavia si nota dai miei incubi, arricchiti di susseguenti allucinazioni. Subito dopo la fase Rem (o come direbbe una mia vecchia prof, la fase Rom), son riuscito a vedere chiaramente in camera, oltre alle tre suore albine: un topo sul cuscino accanto (era una smanicata nera), la solita donnina nera sulla sedia a rotelle che mi perseguita (riflessi sulla parete opposta alla finestra), un volto divino permeato di verde (il mio deodorante Vichy). E stanotte è successo l'incredibile, ho sognato(?) che la Madre del bimbo malefico irrompeva in my bedroom e inclinava il poster e il santino della Santa, ed io li rimettevo apposto; mi sono svegliato ed erano effettivamente inclinati (!!), perciò mi son dovuto alzare in piedi per rimetterli dritti; ordunque ho continuato a dormire. Ma sarà stato vero oppure no? La sua visita, intendo.
ps: una volta ho sognato che mi avevan affidato un bimbo down, e che questi dormiva nella mia stanza, in una brandina. A un certo punto, alle 6 di mattina, mi sono svegliato sul serio, lui non c'era (embè!), e nel panico totale mi son scaraventato nel corridoio, per andarlo a cercare in tutta la casa, visto che sentivo dei rumori provenire da fuori la mia camera; c'era mia sorella che stava andando a lavorare in ospedale, e le ho urlato "dov'è il bambino down?????"; lei mi guarda sconvolta e mi Fa tipo "luca, questo tuo lavoro ti Fa male".
25 luglio 2009
20 luglio 2009
le madri pasoliniane esistono
lo so per certo, riversano se stesse sulle figlie e sbroccano di capo.
"Luca, vuoi qualcosa da bere, di tanto tanto rinfrescante?" "Ah, si certo, magari.." "questa è una ricetta mia!" "grazie!"
Risultato: mezzo bicchiere e passa di gin mescolato a un nonsochealtro di effettivamente rinfrescante, e me lo bevo tutto di un fiato senza accorgermi subito dell'alcool, perchè accaldato dai fumi estivi (..). E lei: "Ohohoh ahahah mi gira la testa". Ma no. E io che dovevo pure guidare (ed ho guidato comunque meglio delle tre suore che andavano a sincerarsi delle condizioni del Santo Padre a 180 kilometri all'ora: quanto pigiavano! Mi ricordano la Smilza nel periodo in cui voleva diventare suora per dare calci sugli stinchi alle consorelle, di nascosto sotto la tonaca. Che fantasia malata! Si ricollega anche al mio incubo di qualche giorno fa, quando risvegliatomi di soprassalto ho visto tre suore albine vestite di nero a bordo letto che mi fissavano).
Ordunque arrivo in palestra con una risata perenne stampata in faccia e con Violino tzigano in testa, al punto che la canticchio durante gli affondi. "Ma che hai bevuto?" "ohohoh" "tu non stai bene" "ahahah" "almeno ti servisse a Fare meglio gli esercizi, manco quello".
Are you dense or something?
ps: non so quanto sarebbe costata a Cortona una bevanda del genere tanto tanto rinfrescante. Perchè è diventata più cara di Venezia: una birra piccola 5 euro.
"Luca, vuoi qualcosa da bere, di tanto tanto rinfrescante?" "Ah, si certo, magari.." "questa è una ricetta mia!" "grazie!"
Risultato: mezzo bicchiere e passa di gin mescolato a un nonsochealtro di effettivamente rinfrescante, e me lo bevo tutto di un fiato senza accorgermi subito dell'alcool, perchè accaldato dai fumi estivi (..). E lei: "Ohohoh ahahah mi gira la testa". Ma no. E io che dovevo pure guidare (ed ho guidato comunque meglio delle tre suore che andavano a sincerarsi delle condizioni del Santo Padre a 180 kilometri all'ora: quanto pigiavano! Mi ricordano la Smilza nel periodo in cui voleva diventare suora per dare calci sugli stinchi alle consorelle, di nascosto sotto la tonaca. Che fantasia malata! Si ricollega anche al mio incubo di qualche giorno fa, quando risvegliatomi di soprassalto ho visto tre suore albine vestite di nero a bordo letto che mi fissavano).
Ordunque arrivo in palestra con una risata perenne stampata in faccia e con Violino tzigano in testa, al punto che la canticchio durante gli affondi. "Ma che hai bevuto?" "ohohoh" "tu non stai bene" "ahahah" "almeno ti servisse a Fare meglio gli esercizi, manco quello".
Are you dense or something?
ps: non so quanto sarebbe costata a Cortona una bevanda del genere tanto tanto rinfrescante. Perchè è diventata più cara di Venezia: una birra piccola 5 euro.
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ai confini della realtà
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13 luglio 2009
8 luglio 2009
Fra poco vedrò Mamma Roma, ennesimo film pasoliniano per l'esame di cinema
Pasolini non mi piace proprio; le inquadrature ai ragazzi di vita che stan lì solo per ridacchiare e recitare peggio della Arcuri mi irritano. Come la sua ostentata superiorità intellettuale da non-borghese, oppure il mettere tutte quelle nudità di bimbi nei suoi film.
Vabbè.
Nel '65 quel mito danese di Dreyer scrisse una sceneggiatura della Medea, che nelle sue intenzioni doveva essere filologicamente fedele a Euripide; l'avrebbe girata in Grecia, avrebbe introdotto il coro e la protagonista sarebbe stata la Callas, per la sua voce sovrumana, adatta a toccare le corde dell'abbandono e dell'esclusione. Pasolini riprende l'idea, gira in Siria-Turchia per riprodurre la Colchide e in Piazza dei Miracoli (Corinto); Medea è la stessa Callas, che colpisce coi suoi silenzi e le sue visioni. La sua Medea è ordunque una strega che parla con le divinità arcane della natura, una straniera sacerdotessa di riti barbarici e sanguinari, una innamorata ripudiata che lucidamente priva Giasone della sua discendenza; si è riconvertita al suo credo ancestrale e vorrebbe tornare a casa: così uccide "dolcemente" i suoi figli -oramai a lei estranei-, accoltellandoli mentre li culla, non appena si addormentano. Nulla così sarà più possibile per Giasone, ha perso tutto e non potrà neanche seppellire i bimbi, mentre vince in un tripudio di fuoco Medea (e anche il naso della Callas, ovunque).
Lars Von Trier, al contrario, riprende in mano la sceneggiatura del suo maestro, e crea una Medea cupa, allucinata, malefica, per esplorare il lato oscuro dell'uomo, il Male puro quando si impossessa di noi. E' la tragedia individuale di una donna, ma allo stesso tempo, paradossalmente, di un nuovo Cristo: come lui Medea si sacrifica atrocemente e flagella se stessa per compiere un progetto ineluttabile voluto da una divinità superiore (ed i richiami alla croce, alla crocefissione e al tacito consenso alla morte sono ovunque): vuole salvare i figli condannati al dolore. Questa Medea distrugge perchè ha amato troppo, ed il suo amore ora è odio; è una donna che non ci sta ad essere subordinata ai maschi e alle loro leggi, usa il veleno e l'inganno per arrivare ai suoi scopi. Quando rivede Giasone, si ricorda del passato, si placa: rivive con lui un attimo eterno di felicità, lo ama e lo odia insieme, all'estremo. Straziata impicca con le sue stesse mani i due figli, agghiacciando lo spettatore per la sua forza e la sua spietatezza, per le sue contraddizioni. Lars Von Trier per me è un genio, inquadrature mai banali, primi piani espressionistici, colore virato delle immagini per rendere ancora più sofferta la visione del dramma, ritmo lento in cui emerge la sacralità e la follia solenne della nera protagonista, scenografia straordinaria: come sfondo sceglie l'ambientazione nordica e spettrale delle ventose pianure danesi, ricche di acquitrini, paludi, e con quel mare placido che assolve Medea e la scioglie da ogni costrizione e dal maschio oppressivo: Medea per la prima volta può liberare finalmente i suoi capelli, che sono rosso sangue.
Vabbè.
Nel '65 quel mito danese di Dreyer scrisse una sceneggiatura della Medea, che nelle sue intenzioni doveva essere filologicamente fedele a Euripide; l'avrebbe girata in Grecia, avrebbe introdotto il coro e la protagonista sarebbe stata la Callas, per la sua voce sovrumana, adatta a toccare le corde dell'abbandono e dell'esclusione. Pasolini riprende l'idea, gira in Siria-Turchia per riprodurre la Colchide e in Piazza dei Miracoli (Corinto); Medea è la stessa Callas, che colpisce coi suoi silenzi e le sue visioni. La sua Medea è ordunque una strega che parla con le divinità arcane della natura, una straniera sacerdotessa di riti barbarici e sanguinari, una innamorata ripudiata che lucidamente priva Giasone della sua discendenza; si è riconvertita al suo credo ancestrale e vorrebbe tornare a casa: così uccide "dolcemente" i suoi figli -oramai a lei estranei-, accoltellandoli mentre li culla, non appena si addormentano. Nulla così sarà più possibile per Giasone, ha perso tutto e non potrà neanche seppellire i bimbi, mentre vince in un tripudio di fuoco Medea (e anche il naso della Callas, ovunque).
Lars Von Trier, al contrario, riprende in mano la sceneggiatura del suo maestro, e crea una Medea cupa, allucinata, malefica, per esplorare il lato oscuro dell'uomo, il Male puro quando si impossessa di noi. E' la tragedia individuale di una donna, ma allo stesso tempo, paradossalmente, di un nuovo Cristo: come lui Medea si sacrifica atrocemente e flagella se stessa per compiere un progetto ineluttabile voluto da una divinità superiore (ed i richiami alla croce, alla crocefissione e al tacito consenso alla morte sono ovunque): vuole salvare i figli condannati al dolore. Questa Medea distrugge perchè ha amato troppo, ed il suo amore ora è odio; è una donna che non ci sta ad essere subordinata ai maschi e alle loro leggi, usa il veleno e l'inganno per arrivare ai suoi scopi. Quando rivede Giasone, si ricorda del passato, si placa: rivive con lui un attimo eterno di felicità, lo ama e lo odia insieme, all'estremo. Straziata impicca con le sue stesse mani i due figli, agghiacciando lo spettatore per la sua forza e la sua spietatezza, per le sue contraddizioni. Lars Von Trier per me è un genio, inquadrature mai banali, primi piani espressionistici, colore virato delle immagini per rendere ancora più sofferta la visione del dramma, ritmo lento in cui emerge la sacralità e la follia solenne della nera protagonista, scenografia straordinaria: come sfondo sceglie l'ambientazione nordica e spettrale delle ventose pianure danesi, ricche di acquitrini, paludi, e con quel mare placido che assolve Medea e la scioglie da ogni costrizione e dal maschio oppressivo: Medea per la prima volta può liberare finalmente i suoi capelli, che sono rosso sangue.
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e...
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1 luglio 2009
ho voglia di mare!!
come minimo due giorni prima delle mie (per una volta) STRAMERITATE vacanze, i malefici nanidi-canidi mi attaccheranno i pidocchi o la varicella e mi impediranno il contatto amaro e nostalgico con la sabbia. La vari l'ho scampata miracolosamente per anni, grazie alla mia rinomata asocialità da piccolo (a qualcosa sarà servita) e al fatto che manco giocavo con mia sorella a momenti ("mamma, mi hai dato un fratellino inutile, non corre, non gioca con la palla, non gioca a nulla.. sta sempre con un libro in mano, da solo, con gli occhialoni, tutto gobbo!").
Cmq, ho voglia di mare, di relax, di crogiolarmi nei ricordi sudando al sole; a tal punto che stasera mentre stavo sul tapì mi son messo a ruota questa song CAPOLAVORO per 15 minuti e ne ero talmente trascinato che l'ho cantata a Bingo, e aumentando l'intensità della voce, pure a tutta la sala della palestra. "Il tempo è dei giorni che passano pigri e lasciano in bocca il gusto del sale. Non è una bellissima frase?" "si certo, in confronto a quella che mi hai cantato l'altro giorno di Nada.." "mai, non vieni mai, non vieni mai, te la darei, la mia.... vita sai" "appunto" "ma te l'ho cantata solo perchè non ti saresti mai aspettato da Nada questa ambiguità" "io non avevo aspettative su Nada".
Cmq, ho voglia di mare, di relax, di crogiolarmi nei ricordi sudando al sole; a tal punto che stasera mentre stavo sul tapì mi son messo a ruota questa song CAPOLAVORO per 15 minuti e ne ero talmente trascinato che l'ho cantata a Bingo, e aumentando l'intensità della voce, pure a tutta la sala della palestra. "Il tempo è dei giorni che passano pigri e lasciano in bocca il gusto del sale. Non è una bellissima frase?" "si certo, in confronto a quella che mi hai cantato l'altro giorno di Nada.." "mai, non vieni mai, non vieni mai, te la darei, la mia.... vita sai" "appunto" "ma te l'ho cantata solo perchè non ti saresti mai aspettato da Nada questa ambiguità" "io non avevo aspettative su Nada".
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