30 dicembre 2007

gli aforinKi (111)

"...vivrà padrone di sè, felice, chi di giorno in giorno potrà dire: ho vissuto: domani il padre Giove occupi pure il cielo di nera nube o di sole splendente; non renderà però vano tutto quanto è alle spalle, nè cancellerà o disfarà ciò che l'ora, nel suo fuggire, ha già portato." (orazio)

28 dicembre 2007

il Wonderland era molto più caldo

il ritorno all'Otterland, così gelido, mi ha stremato fisicamente. in questi giorni svalvolanti di febbre alta, in cui ho pure mangiato poco, la debolezza fisica mi ha sopraffatto con tutta la sua forza e tenacia. inoltre, ieri notte ho avuto anche sintomi di debolezza psichica, e non perchè i Bacelloni non si voglion più far chiamare Bacelloni ora che son felicemente accoppiati e appagati (che bello!!! ma un soprannome è un soprannome, ti rimane incollato per quanto brutto possa essere, come smilkya, tebaldo che non c'entra con cataldo quello è uno stato mentale, my Callo, ohpomylou, antonio ex anche se non più ex, lo smanettatore urlante, sociàra, e così via), ma bensì perchè alle 3 di notte ho avuto un raptus di studio forsennato del latino perpetuato fino alle 7, finchè non ho iniziato a fare cose senza senso come: andare in cucina a prendere scopa e scopetta e spazzare in terra; riportare scopa e scopetta in cucina; fissare in piedi catatonico gli x-men di sgrì; riandare in cucina a riprendere scopa e scopetta e tornare a spazzare; rimbuldicare il letto e lanciare coperte e lenzuola in terra. mi devo riadattare al mio habitat naturale.

27 dicembre 2007

ho dato lo struggente addio al Wonderland

o meglio, addio no, è una parola troppo definitiva. diciamo che è un arrivederci. il fatto è che il Wonderland in questi ultimi mesi è stato troppo instabile, e io sono già instabile di mio, figurte. allora ho deciso di approdare alla mia terra più natia, dove i miei poteri sono più forti (e si spera si traducano anche in stabilità). insomma mi trasferisco insieme al mio daimon (ovvero la mia anima in forma animale, per chi non ha visto o letto la bussola d'oro), all'Otterland (il mondo del mio daimon). ancora è un pò spoglio ma con il tempo lo renderò il più adatto a me possibile.. così vado.. oh my Wonderland! - squarcio lirico - nel momento del saluto il mio spirito si volge indietro con una lacrimuccia audace a questi due anni bellissimi!

il pixie del vicino è sempre più verde

damn my pixie(sorta di folletto verde, vivo in realtà). la smilza me l'ha regalato ma la situazione è drastica. ho la febbre, ho incubi inquietanti, vedo negli altri daimon a forma di micio fulvo, il mio italiano tentenna, sto esaurendo le tachipirine. eppure l'ho messo a sedere dietro a un cactus, ed è nascosto dalle foglie di una piantina che mi ha portato sgrì. non è che fa dispetti perchè il cactus lo punge? o perchè io non voglio abbastanza bene alle piante? o perchè non gli ho dato ancora un nome? a questo posso rimediare. Dickens si chiama. oggi nel delirio della febbre, poco prima di pranzo, ho sognato che stavo nel mio letto e arrivava un mio amico che aveva subito un lutto (suo zio). allora gli dico, "perchè non andiamo sulle Alpi a fare un giro?". lui approva tutto felice e andiamo in macchina a una sorta di aereoporto. qua ci danno a testa una coppia di manubri per il sollevamento pesi, neri. io dico "ma non andiamo con l'aereo?" "no luca, oramai sulle alpi non si va più con l'aereo!". ci mettono davanti a un pannello nero, fino e di grandi dimensioni, posizionato in verticale. questo all'improvviso si stacca da terra e inizia a volare a tutta velocità verso l'alto; i manubri, con noi aggrappati a loro, nel frattempo si sono come incollati al pannello e così anche noi proviamo l'ebbrezza del volo. solo che io sono spaventatissimo, perchè soffro di vertigini e perchè basterebbe staccare le mani dai manubri, o scivolare a causa del sudore, per cadere. il mio amico invece è tutto contento. arrivati alla prima fermata di sosta, una stazioncina in vetro sollevata in mezzo alle nuvole, mi sento male per l'altezza eccessiva e decido di tornare a terra. ma l'unico modo per riatterrare è saltare nel vuoto tenendo i manubri della palestra bene in alto (il mio amico intanto continua il viaggio con il pannello): facendo così, plano dolcemente fino ad arrivare ad un bellissimo paesino sulle alpi attrezzatissimo di biciclette, vicoli e campi da calcio, però iperdeserto. riesco a scorgere una vecchina e mi ci avvicino repentinamente, "where is the airport?", ma la vecchina non considerandomi si volta e se ne va.

26 dicembre 2007

stavo pensando a un mio telefilm

nel delirio della febbre (38e7). era un telefilm allucinato e visionario, con storie tutte scollegate tra loro, truci e pregne di sesso e case sovraffollate di mobilio strano e colori shocking. si chiama "star", la s è quasi invisibile e la t è a forma di croce. dico solo che inizia con karen di will e grace (o meglio, la stessa attrice) che tutta vamp e vestita di bianco e col macchinone bianco si reca a fare sesso con una trans. la smilza dice che io ho un pò il talento delirante degli sceneggiatori di nip&tuck. dopo aver mangiato tiramisù e mandarini e aver preso la quarta tachipirina e aver scoperto di aver partecipato ad una cena prenatalizia dall'alto contenuto di virus dell'influenza (o quel che è), ho iniziato seriamente a pensare a cambiare piattaforma. son due anni che sto su bloggers, fra un pò ci sarà il nuovo compleanno, solo che è più le volte che non fa che quelle che non fa..