che riflette ogni cosa per la via.
In me stesso non guardo perché nulla
vi troverei...
E, venuta la sera, nel mio letto
mi stendo lungo come in una bara.
[Sbarbaro. Forse anche io scriverò versi così amari un giorno? Eppure dovrei già, grazie all'ennesimo sabato passato sopra i libri (ingozzandomi tra l'altro). La foto invece è in perfetto stile Dollhouse (dopo che hanno resettato il cervello ai protagonisti, d'altronde è una foto della primissima mattina, quando non connetto: "Did I fall asleep?"): anche le bambole del telefilm, stordite ma dall'anima purissima, si stendono la notte come in delle bare e vagano durante il giorno alla ricerca della loro vera identità (però loro non ingrassano). Come leggere Sbarbaro e pensare a Dollhouse, insomma. Si dice che i collegamenti mentali che uno Fa simboleggiano le peculiarità della propria intelligenza: dunque, bambole catatoniche, tremulo adipe, specchi rassegnati. Direi una stanca intelligenza.]
3 commenti:
GENIO GENIO GENIO!!!!MA COME TI VENGONO 'STI VERSI????CHE HAI MAGNATO MI DOMANDO????
COMUNQUE..J'ADO-RIN
Con questo caldo, chi non sarebbe stanco???? Mi sciolgo!!!!
e io sto nella città più calda d'italia a detta di tutti i tiggì, quindi figurati!! eheh
:-)
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