27 dicembre 2007
il pixie del vicino è sempre più verde
damn my pixie(sorta di folletto verde, vivo in realtà). la smilza me l'ha regalato ma la situazione è drastica. ho la febbre, ho incubi inquietanti, vedo negli altri daimon a forma di micio fulvo, il mio italiano tentenna, sto esaurendo le tachipirine. eppure l'ho messo a sedere dietro a un cactus, ed è nascosto dalle foglie di una piantina che mi ha portato sgrì. non è che fa dispetti perchè il cactus lo punge? o perchè io non voglio abbastanza bene alle piante? o perchè non gli ho dato ancora un nome? a questo posso rimediare. Dickens si chiama. oggi nel delirio della febbre, poco prima di pranzo, ho sognato che stavo nel mio letto e arrivava un mio amico che aveva subito un lutto (suo zio). allora gli dico, "perchè non andiamo sulle Alpi a fare un giro?". lui approva tutto felice e andiamo in macchina a una sorta di aereoporto. qua ci danno a testa una coppia di manubri per il sollevamento pesi, neri. io dico "ma non andiamo con l'aereo?" "no luca, oramai sulle alpi non si va più con l'aereo!". ci mettono davanti a un pannello nero, fino e di grandi dimensioni, posizionato in verticale. questo all'improvviso si stacca da terra e inizia a volare a tutta velocità verso l'alto; i manubri, con noi aggrappati a loro, nel frattempo si sono come incollati al pannello e così anche noi proviamo l'ebbrezza del volo. solo che io sono spaventatissimo, perchè soffro di vertigini e perchè basterebbe staccare le mani dai manubri, o scivolare a causa del sudore, per cadere. il mio amico invece è tutto contento. arrivati alla prima fermata di sosta, una stazioncina in vetro sollevata in mezzo alle nuvole, mi sento male per l'altezza eccessiva e decido di tornare a terra. ma l'unico modo per riatterrare è saltare nel vuoto tenendo i manubri della palestra bene in alto (il mio amico intanto continua il viaggio con il pannello): facendo così, plano dolcemente fino ad arrivare ad un bellissimo paesino sulle alpi attrezzatissimo di biciclette, vicoli e campi da calcio, però iperdeserto. riesco a scorgere una vecchina e mi ci avvicino repentinamente, "where is the airport?", ma la vecchina non considerandomi si volta e se ne va.
sezione:
ai confini della realtà
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Gli devi dare un nome che inizi per L, perche' ti chiami Luca, altrimenti non e' tuo.
allora si chiamerà luke dickens. e l'altro luke baudelaire. l'orso pupazzo rimarrà Wilde, di nome.
Posta un commento