14 febbraio 2010

non ha prezzo

rovistare nella vecchia biblioteca di casa, tutta impolverata e abitata da ragni (è diventato questo studio una sorta di fondino inutilizzato, ci sta pure una moto O_O!), e trovare reliquie familiari che non c'entrano affatto con la tesi, ma che sono ugualmente (per me) emozionanti.
Perchè c'è traccia del gene B., il gene folle della mia famiglia.
Mia nonna scriveva note a margine dei libri di poesie per mio padre, stile: "Che è mai la vita? è l'ombra di un sogno fuggente, la favola breve è finita, il vero immortale è l'amore"; mentre mio zio mandava invettive agli avversari ("finchè dureranno il sole e la natura, ti maledirò").

Il gene B. !!!!!!!! Prossimo obiettivo: immedesimarsi in Govoni. Andrò a Ferrara nelle prossime settimane, un paio di giorni, voglio respirare la sua aria e magari afferrare qualche intuizione.

Questa mi piace, e piaceva pure a mia nonna per me, ci sta bene per S.Valentino: "Sola, disperata, mi trascino stancamente sul cemento infocato: poi, stremata da pensieri e paure inconfessate, giaccio nel sole, che mi penetra, mi possiede e mi stordisce, come nessun uomo... mai, quasi il piacere dei sensi. Ed è tutto; ed è triste... infinitamente triste."

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