2 giugno 2009

dollhouse non è un telefilm "dove puttane cyborg si credono umane"!!

forse però a Rai2 la pensano così, dato che non l'hanno acquistato per l'anno prossimo.
Il soggetto sci-fi può sembrare banalotto: chi ha guai seri con la giustizia e deve scontare condanne elevate, chi ha subito dei traumi nel passato con cui non vuole più convivere, chi è implicato in qualche traffico losco e rischia la vita, chi vi si ritrova suo malgrado come in un incubo, chi vuole attuare una sorta di suicidio attivo, chi pensa così di realizzare i propri sogni, affida per 5 anni il proprio corpo ad una associazione clandestina futuristica che vive sottoterra. Il cervello viene interamente resettato, la propria personalità e i propri ricordi perduti (o meglio, memorizzati in una qualche scheda ram; ma poi saranno davvero restituiti al termine del contratto?).
Il tutto in cambio, appunto, di tantissimi soldi, sconti di pena, ascese sociali, definitiva scomparsa dal mondo per chi la desidera, cancellazione di ricordi spiacevoli, qualche abilità aggiuntiva. Ma cosa rimane nel nostro corpo, se questo è privato della sua anima? "Una luce del portico, in attesa del tuo ritorno", dirà un corpo alla sua "anima", in un incontro decisamente paradossale. Il corpo, dunque, da solo svilupperà una autonoma personalità, o si ricorderà istintivamente di quella originaria?
Gli scopi della Casa delle Bambole sono più elaborati di quanto possa sembrare. Impiantando in questi corpi vuoti abilità e personalità altrui a seconda delle varie missioni, possono creare individui con capacità specifiche, da prostitute/i extralusso a politici strategici, da combattenti straordinari a infiltrati inconsapevoli. Appropriandosi e controllando la mente umana, possono influire sullo svolgimento della vita politica, possono studiare le potenzialità insite nel cervello, possono riportare in vita personalità di individui defunti o addirittura arrivare a un passo dal garantire la vita eterna. Possono ricreare momenti creduti irripetibili.. Le Bambole, quando non stanno in missione col loro "osservatore", si muovono negli interni minimal della Casa come i bambini più puri, si dedicano allo yoga, a rasserenanti attività sportive ed artistiche; sono drogate quando dormono nelle loro bare e subiscono reset continui del cervello per scongiurare il rischio di personalità multiple. La storia inizia quando una di queste Doll (ognuna delle quali ha un nome tratto dall'alfabeto Nato), ovviamente, si "rompe"..
Insomma, dalla seconda parte della prima stagione si intravedono ottimi spunti whedoniani, la storia acquista continuity e diviene più dark, nonostante le tante pecche causate dall'intervento della Fox, che voleva una serie il più commerciale e meno complessa possibile da mandare in onda (a me ispira tanto 'sto tf, e ci sono affezionato, perchè mi piacerebbe un impianto che mi Faccia passare senza problemi l'esame di latino del 16, che non mi Faccia sudare mai, che cucini prelibatezze in due secondi e che mi renda un Jane Eyre perfetto. E che mi levi 'sta pancia insfangabile).

1 commento:

Serpico ha detto...

Veramente bello sto telefilm! Parte un pò lento ma mi è piaciuto moltissimo. Ottimi colpi di scena, ottime interconnessioni interpersonali (nella seconda parte), bellissime introspezioni. Aspetto con ansia la seconda serie my darling, che volendo potremmo vedere nsieme, mangiando pop corn.